giovedì 15 febbraio 2024

Il flashover

Una foto didattica che mostra quello che tecnicamente può essere definito un flashover in piena regola.

Avviene quando le temperature scaturite per effetto dell'incendio, all'interno di un comparto chiuso, raggiungono valori prossimi ai 500/600 gradi, il che provoca il fenomeno della pirolisi o piroscissione molecolare dei materiali ivi presenti. 

A quel punto i vapori emessi dai materiali in decomposizione (piroscissione) si innescano/accendono tutti improvvisamente (flashover/effetto lampo). 

L'ossigeno presente nel comparto, ossia il comburente che combinandosi con il combustibile sostiene la reazione di ossido-riduzione, si consuma rapidamente mentre la temperatura e la potenza termica sviluppate si innalzano considerevolmente. 

La rottura dei vetri delle finestre, provocata dal calore, favorisce lo sviluppo di turbolenze e moti convettivi che reimmettono all'interno quantità di aria/ossigeno (comburente) che sostengono adeguatamente il prosieguo dell'incendio, ormai nel pieno della sua fase generalizzata (è la fase immortalata dalla foto). 

A questo punto la progressione dell'incendio stesso e la sua energia dipendono dalla quantità e dalla qualità dei materiali che bruciano, presenti nel comparto. 

Man mano che i materiali combustibili si esauriscono, decrescono potenza e temperature sviluppate, e l'incendio entra nella sua fase terminale. 

Nelle fasi iniziali l'incendio era "controllato dal combustibile", ossia dalla quantità e qualità (tipologia) dei materiali presenti all'interno del comparto. 

Nella fase che precede il flashover l'incendio è "controllato dalla ventilazione", ossia dalla quantità di aria e quindi di ossigeno (comburente) presente all'interno del comparto (senza l'ulteriore apporto di aria/ossigeno, l'incendio diventerebbe di natura "covante", con diminuzione di temperatura ed energia ed emissione di forti quantità di monossido di carbonio).

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flashover

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