martedì 25 febbraio 2025

Pirolisi: il processo che alimenta la propagazione degli incendi

La pirolisi è un processo di decomposizione termochimica di materiali organici, dovuto all'esposizione al calore in assenza di ossigeno, che costituisce uno dei principali meccanismi che alimentano la propagazione delle fiamme, in quanto i prodotti gassosi e volatili generati, generalmente di colore bianco o grigio chiaro, possono facilmente infiammarsi e diffondersi rapidamente.

Durante la pirolisi, i legami chimici del materiale vengono scissi per effetto del riscaldamento, portando alla formazione di molecole più semplici e volatili rispetto a quelle di partenza. Questo fenomeno è particolarmente pericoloso in quanto quasi tutti i materiali plastici, largamente utilizzati negli ambienti domestici e civili, sono costituiti da lunghe catene di idrocarburi che possono facilmente andare incontro a pirolisi quando esposti al calore.
Dal punto di vista chimico, la pirolisi è un processo di decomposizione termica che avviene in assenza di ossigeno, a differenza della combustione che richiede invece la presenza di ossigeno. Quando un materiale combustibile viene riscaldato in assenza di ossigeno, le sue lunghe catene molecolari si rompono, generando una serie di molecole più semplici e volatili, come alcheni, alchini, aldeidi, chetoni e altri composti organici.
Il meccanismo della pirolisi è fortemente influenzato da diversi fattori, tra cui la temperatura di riscaldamento, la composizione chimica del materiale, la velocità di riscaldamento e la presenza di catalizzatori. Ad esempio, materiali come legno, plastica, gomma e tessuti tendono a subire pirolisi a temperature relativamente basse (300-500°C), mentre i metalli e i minerali richiedono temperature molto più elevate (superiori a 1000°C) per innescare questo processo.
Oltre alla composizione chimica, anche la struttura fisica del materiale gioca un ruolo importante. I materiali porosi o fibrosi tendono a essere più suscettibili alla pirolisi, in quanto presentano una maggiore superficie di contatto con il calore. Inoltre, la presenza di catalizzatori o di particolari additivi può accelerare la decomposizione termica, favorendo la formazione di prodotti di pirolisi.
Un aspetto cruciale della pirolisi nell'ambito dell'investigazione sugli incendi è il fatto che i prodotti gassosi e volatili generati possono facilmente infiammarsi, alimentando ulteriormente la propagazione delle fiamme. Questi prodotti di pirolisi, infatti, possono diffondersi nell'ambiente e raggiungere fonti di innesco, come scintille o fiamme libere, dando origine a veri e propri fronti di fiamma che si propagano rapidamente.
Pertanto, la comprensione dei meccanismi di pirolisi e dei fattori che li influenzano è fondamentale per ricostruire la dinamica di sviluppo e propagazione degli incendi durante le attività di investigazione.

hashtag
pirolisi #incendi #investigazione
hashtaginvestigazione

lunedì 17 febbraio 2025

Backdraft: il nemico invisibile

Il backdraft è un fenomeno estremamente pericoloso e potenzialmente esplosivo che può verificarsi durante gli incendi in ambienti confinati. È causato da una rapida immissione di ossigeno in un ambiente con scarsità di ventilazione e presenza di gas incombusti, innescando una vera e propria deflagrazione.

Comprendere appieno il meccanismo di formazione e sviluppo di questo fenomeno è fondamentale per i vigili del fuoco, al fine di prevenirne il verificarsi e adottare le opportune misure di sicurezza.

Il backdraft si verifica quando si creano tre condizioni specifiche:

1. Ridotto apporto di aria all'ambiente, mantenendo una limitata ventilazione. Ciò consente l'accumulo di gas incombusti e prodotti della combustione.
2. Temperatura sufficientemente elevata dei gas all'interno dell'ambiente, tale da raggiungere il limite di infiammabilità. È richiesta una fonte di calore attiva che riscaldi progressivamente l'ambiente confinato.
3. Apertura improvvisa dell'ambiente, che immette ossigeno fresco innescando la deflagrazione dei gas surriscaldati.
Questo meccanismo causa un rilascio estremamente rapido ed esplosivo di energia, con un brusco aumento della pressione che può provocare danni anche strutturali.
In assenza anche di uno solo dei tre fattori elencati sopra, il fenomeno non si verificherà.

La curva di rilascio di energia del backdraft si distingue nettamente da quella del flashover. Nel backdraft l'incremento del tasso di rilascio di calore è molto più repentino e accentuato, dando luogo a una vera e propria deflagrazione.
Ciò è dovuto al diverso grado di miscelazione dei gas: nel backdraft i gas sono pre-miscelati e pronti a esplodere, mentre nel flashover la miscelazione avviene in modo più graduale.
Data la pericolosità del backdraft, è fondamentale per i vigili del fuoco adottare idonee misure preventive:

1. Riconoscimento tempestivo delle condizioni predisponenti, per identificare gli ambienti a rischio.
2. Ventilazione controllata dell'ambiente, evitando l'immissione improvvisa di ossigeno.
3. Raffreddamento mirato dei gas surriscaldati, per impedirne il raggiungimento del limite di infiammabilità.
4. Utilizzo di dispositivi di protezione individuale e posizionamento in aree sicure durante le operazioni.
5. Formazione e addestramento specifico del personale coinvolto nelle operazioni di soccorso.

Solo una profonda conoscenza del backdraft e l'applicazione di queste misure preventive può salvare vite umane e prevenire gravi incidenti durante le operazioni di intervento. La sicurezza degli operatori e delle persone coinvolte dipende dalla capacità di riconoscere e gestire efficacemente questo fenomeno potenzialmente esplosivo.

#vigilidelfuoco #incendi #sicurezza #backdraft #fenomenifisici #soccorso

NFPA 921: una guida per le indagini sugli incendi e le esplosioni

La NFPA 921 è una delle pubblicazioni più autorevoli e influenti nel campo delle indagini sugli incendi a livello internazionale.
Le origini della NFPA 921 risalgono agli anni '70, quando la comunità scientifica e investigativa statunitense iniziò a riconoscere l'importanza di adottare un approccio sistematico e basato sull'evidenza per determinare le cause degli incendi. Fino ad allora, molte indagini si basavano su metodi empirici e intuizioni soggettive, spesso portando a conclusioni errate o incomplete.
Negli anni '80, un gruppo di esperti della NFPA, in collaborazione con ricercatori, accademici e professionisti del settore, iniziò a lavorare sulla redazione di una guida che potesse standardizzare le procedure e i protocolli di indagine. L'obiettivo era quello di fornire agli investigatori uno strumento pratico e scientificamente fondato per ricostruire la dinamica degli incendi e individuarne le cause specifiche.
Dopo diversi anni di lavoro, la prima edizione della NFPA 921 venne pubblicata nel 1992. Questa pubblicazione delineava un approccio metodologico strutturato in sette passaggi chiave, basato sui principi del metodo scientifico: riconoscere la necessità di indagare, definire il problema, raccogliere i dati, analizzare le informazioni, formulare ipotesi, verificare le ipotesi e redigere un rapporto finale.
Fin dalla sua pubblicazione, la NFPA 921 ha guadagnato riconoscimenti e l'adozione a livello internazionale, diventando il riferimento principale per le indagini sugli incendi. Le successive edizioni, aggiornate regolarmente per riflettere i progressi della ricerca e della tecnologia, hanno contribuito a rafforzare ulteriormente l'autorevolezza e l'utilità pratica di questa guida.
Oltre a standardizzare le procedure investigative, la NFPA 921 ha svolto un ruolo fondamentale nell'elevare gli standard di competenza e professionalità degli investigatori. Grazie alle sue indicazioni, i professionisti del settore hanno dovuto acquisire una solida formazione tecnica e scientifica, imparando a utilizzare strumenti di analisi sempre più sofisticati e a interpretare con rigore le prove e le evidenze raccolte sulla scena dell'incendio.
Oggi, la NFPA 921 è considerata un vero e proprio manuale di riferimento per tutti gli operatori che si occupano di indagini sugli incendi. Le sue raccomandazioni vengono adottate non solo negli Stati Uniti, ma anche in numerosi altri paesi, contribuendo a migliorare la qualità e l'affidabilità delle indagini e, di conseguenza, a prevenire più efficacemente il verificarsi di futuri incidenti.
La storia della NFPA 921 è la storia di un costante impegno della comunità scientifica e investigativa per elevare gli standard di professionalità e affidabilità nel campo delle indagini sugli incendi. Grazie a questo sforzo, oggi gli investigatori sugli incendi dispongono di uno strumento prezioso per svolgere il loro lavoro con la massima competenza e rigore.

#NFPA921